
Alfio Bonina nasce a Catania nel 1964.
Avvia sin da ragazzo una personale ricerca artistica nel campo della fotografia che lo porta ad essere professionista all’età di 23 anni. Durante gli anni ’90 collabora con diversi studi tra Milano e Catania, affermandosi nei campi fashion e still life, ma parallelamente indirizza il proprio percorso artistico verso la Visual Art.
Attraverso tecniche diverse di rielaborazione e manipolazione dell’immagine, sia in camera oscura che in digitale, Bonina sperimenta in maniera sempre nuova una fotografia che non si pone come realizzazione formale dell’oggetto, ma come trasposizione di un’idea. Una complessa composizione di tipo pittorico che nasce nel pensiero e ad esso ritorna, ciclicamente rinnovata, sotto forma di immagini che sono frutto di meditazione costante e di sviluppo surreale. Questo processo si ripropone al di là dei generi, degli stili e delle tecniche di cui Bonina via via si appropria ed è così che uno scatto, un momento esterno ed esteriore, diviene l’occasione per avviare una riflessione per immagini, il cui significato va colto nel processo stesso di rielaborazione e non nella sua concretizzazione finale. I colori e le luci di un paesaggio, le linee sinuose di un corpo, rivelano nella loro sovrapposizione e nella loro trasformazione una forte tensione dinamica che non risiede nei singoli istanti, ma nel loro contrappunto.
In un ritratto l’espressione di un volto può farsi insieme immediata trasposizione di un tormento interiore che emerge tramite fratture e luogo in cui passa la vita come un uragano devastante; allo stesso modo le infinite forme nascoste all’interno di un particolare oggetto naturale diventano elementi di una composizione astratta, musicale nel suo alternarsi di colori, fughe, contrasti e livelli di fuoco.